sabato, dicembre 28

Raw meat.

26 Dicembre 2515,
Safeport (Sunset Tower).
Interno notte.


Con una sigaretta incastrata fra i denti, le mani unte di sangue vischioso e scuro, il sangue dei morti, scorre lo sguardo sugli organi allineati sopra il banco di metallo del lettino operatorio. L'aria della sickbay, immobile, è immersa in un silenzio irreale che rende assordante il crepitare della carta divorata dalla brace. Un cervello, un fegato; i resti di un cuore pugnalato; due polmoni, prelevati a due diverse casse toraciche. La lunghissima ghirlanda di un intestino avvolto su se stesso. Marshall ingoia l'accozzaglia di orrori macabri con avidità brutale, come ingoia il veleno custodito tra i fili di tabacco sintetico. Nessuno di questi grumi di carne gli parla, il nome dell'Ingoiatore è tatuato a sangue su ogni lingua decomposta, schiacciato sul palato dei morti ammassati nelle fosse comuni. Nessuno di quei morti glielo ha confessato, e delle chiacchiere dei vivi è riuscito solo a snervarsi. Trascina il fumo nei polmoni, e poi contro il soffitto dell'infermeria. Gli spiriti di Cristobal Oxossi si accalcano nelle lingue grigiastre, sfilano attraverso la luce come nugoli di serpi aggrovigliate e deformi. Se io, Volkov e Sun non siamo morti tra qualche giorno, allora non erano spiriti. Però se lo sono, abbiamo portato via le loro prede e sono incazzati neri. Marshall arriccia gli angoli della bocca in un sorriso crudo, di compiacimento feroce e irrequieto. Non erano spiriti, ma gli spiriti sono incazzati neri lo stesso. Se li sente sulla pelle anche senza crederci. Nei cuori e nei fegati sottratti c'è custodita la rabbia dei corpi depredati. Non può frenare il brivido che gli scorre tra le scapole, serrandogli le labbra sul filtro della sigaretta ed affondando una staffilata d'insofferenza tra le sue viscere ancora intatte, ancora calde. Pulisce le dita di una mano sulla canotta lisa e, scrostato il sangue, trova le macchie d'inchiostro. Per un momento ha l'impressione fugace che le spire di fumo attorcigliate verso il soffitto siano contorni d'ossa. Devi meritartela prima. Come ogni fottuta cosa. Come le risposte che non ha ancora trovato dentro ai cadaveri. Come la pelle dell'Ingoiatore con cui fare un sudario per gli organi allineati sul tavolo, per gli spiriti inquieti dei morti e dei vivi.

Bones è proprio un ragazzino.