mercoledì, novembre 26

Un fratello maggiore non ha sempre ragione, solo qualche anno in più.

26 Novembre 2516,
Safeport / Bullfinch.
Interno giorno.


"… Ti ho spaccato la faccia perché hai dato un bacio alla mia ragazza, Chino, vuoi sapere che farei al tuo posto? Gli aprirei il petto con una fucilata allo stronzo che vuole fotterti Moloko."

Mitchell scalpita e sfiata come uno stallone nervoso, Marshall sente le assi di legno del salotto di casa scricchiolare mentre il maggiore dei Lee cammina in cerchio come un animale in gabbia (lo sa perché è la stessa cosa che fa lui quando vorrebbe prendere a pugni qualcuno che non c'è).

"Jeez, statti calmo, nessuno qua si fotte nessuno. A parte in senso letterale." – l’ironia del gioco di parole gli spreme un fiotto d’ilarità sorda attraverso il naso, stirando i vertici della bocca in una mezzaluna aspra.

"How the fuck d’you know-- he fuck’d her, how d’ya fuckin’ know he’s not going to steal her.“

"I just-- fuck you. I know shit ok? Come quando sai che hai vinto un rodeo e l’ultimo gaucho non è ancora salito sul toro."

"Cristosantissimo, stai paragonando la tua donna a un toro."

Marshall strofina un ghigno ruvido sul dorso delle nocche consumate.

"Per Dio, Marsh, tu sei tutto storto."

"Porcaputtana, Mitch. – la voce di Nina, ovattata dalla distanza e dal gracchiare della linea disturbata, si leva da qualche parte alle spalle del fratello – … La vuoi smettere di tirare Nostro Signore in mezzo ai fatti vostri?"

Il ghigno di Marshall degenera in una risata che fa esplodere il disturbo metallico della frequenza cortex come lo sfrigolio impazzito dell’olio in una padella, costringendolo ad allontanare il pad dalla bocca.

"Shit, coglione, sei ancora lì?"

"Dipende se hai finito di essere geloso della mia femmina."

"Non sono geloso, stronzo."

"Jeez, come no. – Marshall strofina una mano fra i capelli sfatti; – Sei marcio."

"Fuck off, lil’one, sei tu che mi vieni a confessare tutti i cazzi tuoi come se fossi un cazzo di pastore."

"’Course I do, you're my big brother."

Mitchell intuisce il sorriso da lupo di suo fratello a parsec di distanza, trascinando una mano contro il viso per trattenere malamente l’ombra di una risata arresa.

"Vi devo dire anche un’altra cosa. – grugnisce il minore dei Lee, prima che lo stridio metallico di una voce fuori campo lo richiami con urgenza (attraverso il cortex si capisce poco: radiazioni, scavengers, baracche); – Fuck-- ti richiamo."

Marshall chiude la comunicazione.

Mitchell lascia rotolare il pad sopra il tavolo e trascina le mani nei capelli, stropicciando una smorfia d’incomprensione cruda. Solleva lo sguardo su Nina, appoggiata contro lo stipite della porta con le mani nelle tasche della lunga gonna da cowgirl e una Black Mamba eccezionalmente accesa fra le labbra.

"By the way … – biascica svogliatamente sul filtro, inarcando appena le sopracciglia bionde; – It was her who fuck’d him."







Se ti dicono di alzarti tu siedi 
e, quando siedono, tu alzati in piedi.