venerdì, giugno 13

Maybe everything that dies someday comes back.

12 Maggio 2516,
Bullfinch (Amarillo).
Interno giorno.


"Dagli adulti sentirai sempre dire che c’è un confine sottile fra l’odio e l’amore, ma non è vero per niente. Ascolta me. Il cuore è come un bastone della pioggia."

Justice siede davanti al largo tavolo da pranzo su cui è stato sistemato Hope, un anno, tre mesi, un sorriso sdentato da canaglia e la smania di mettere in bocca qualsiasi cosa placata, di certo solo temporaneamente, dall’attenzione vivida (ma assolutamente distante dalla comprensione) che preme addosso alla cugina. A schiena dritta e le spalle magre impettite, Justice tiene fra le dita un tronco di cactus essiccato, l’ultimo regalo di zia Nina dal mercato di Timisoara.

"… Vedi, se ami molto tutte le conchiglie scivolano da una parte, se odi molto invece se ne vanno tutte dall’altra. Per cui se sei innamorato non puoi odiare molto, e se odi troppo non lo so mica se ti puoi innamorare, right?"

Rivolta il bastone della pioggia in verticale, ascoltando a occhi chiusi lo scroscio cristallino di conchiglie levigate verso il fondo.

"Devi stare molto attento al verso in cui giri il tuo cuore, kiddo, perché l’odio è così pesante che a volte non si riesce più a rimetterlo dritto."

"Jeez, ma senti."

Justice sussulta e si volta mentre la sagoma aspra e affusolata di Marshall si affaccia dentro la cornice della porta inondata di sole.

"… Guarda che non funzioniamo mica tutti allo stesso modo, Jay-Lee."

La bambina spreca uno dei suoi rari sorrisi, alza le spalle.

"Ma tu sì, zio. No?"



14 Giugno 2516,
Horyzon (Dogtown).

Tutti quelli che hai odiato e che odi ti hanno tolto qualcuno che amavi, ed è per questo che adesso odi tanto Elian.

Ti ha portato via Elian.